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Architettura e design dell'era atomica
Una guida moderna ai sette periodi dell’architettura inglese di Edmund Sharpe

Una guida moderna ai sette periodi dell’architettura inglese di Edmund Sharpe

Stare all’interno di una grande cattedrale inglese è come trovarsi in una biblioteca dove i libri sono fatti di pietra e vetro. Ogni arco, finestra e volta racconta una storia di fede, ingegneria e arte che attraversa i secoli. Ma come si impara a leggere questo linguaggio complesso? Per generazioni, gli studenti di architettura hanno cercato una chiave per sbloccare queste storie, un sistema per mettere ordine nel meraviglioso caos di cinquecento anni di costruzioni.

Questa chiave è stata forgiata dall’architetto e studioso del XIX secolo Edmund Sharpe. Nel suo capolavoro, I sette periodi dell’architettura inglese, Sharpe sostenne che le classificazioni esistenti erano inadeguate, non riuscendo a cogliere le sfumature e i momenti cruciali del cambiamento stilistico. Con la precisione di un architetto e la chiarezza di un insegnante appassionato, presentò un nuovo quadro di riferimento, un sistema in sette parti che rimane uno degli strumenti più logici e utili per comprendere la storia dell’architettura inglese.

Questa guida si propone di distillare l’essenza del brillante lavoro di Sharpe, rendendo il suo sistema a sette periodi accessibile a un pubblico moderno. Utilizzando tabelle comparative e concentrandosi sulle caratteristiche che ha identificato, possiamo imparare a vedere questi magnifici edifici come documenti viventi di una forma d’arte in continua evoluzione. Il nostro viaggio attraverso questo sistema è un tributo all’erudizione di Sharpe, a cui va tutto il merito delle osservazioni dettagliate che seguono.


Comprendere il compartimento architettonico

Per confrontare gli stili attraverso i secoli, Sharpe si è concentrato su una singola unità ripetuta della parete principale di una cattedrale: il compartimento (o baia). Si tratta della sezione che va dal centro di un grande pilastro a quello successivo. Ha osservato che questo vano è quasi sempre diviso verticalmente in tre piani distinti. La comprensione di questi tre livelli è fondamentale per leggere l’architettura:

  • 1. Il piano terra (o porticato): è il livello più basso, costituito dai massicci pilastri e dai grandi archi che separano la navata centrale o il coro dalle navate laterali.
  • 2. Il triforio (o piano cieco): il piano intermedio, situato sopra il tetto della navata. Può variare da un’ampia galleria aperta a una piccola fascia decorativa di arcate “cieche” (non vetrate). Le sue dimensioni e la sua importanza mutevoli sono un indicatore cruciale dello stile.
  • 3. Il piano superiore (o piano chiaro): il piano superiore, che si erge “libero” dai tetti circostanti. È la fonte primaria di luce per lo spazio centrale e le sue finestre sono una delle caratteristiche più evidenti di ogni epoca.

Osservando come la forma, le proporzioni e la decorazione di questi tre piani cambiano nel tempo, possiamo identificare con precisione il periodo architettonico di qualsiasi parte di un edificio.


I sette periodi: Una panoramica comparativa

Questa tabella fornisce un riepilogo di alto livello del sistema di Sharpe, consentendo un rapido confronto a colpo d’occhio delle caratteristiche distintive di ciascuna epoca.

Nome del periodoDateCaratteristiche principaliArco dominante
I. Sassoneprima del 1066Forme romaniche precoci e più semplici.Rotonda
II. Normanno1066-1145Massa imponente e uso universale del pesante arco a tutto sesto.Tondo
III. Transizione1145-1190Archi a sesto acuto per la struttura, coesistenti con archi a tutto sesto per la decorazione.A punta e a tutto sesto
IV. Lancetta1190-1245Finestre a sesto acuto alte, strette e disadorne, senza traforo.A punta
V. Geometrico1245-1315Invenzione della decorazione delle finestre con l’uso di cerchi perfetti e forme disegnate con il compasso.A punta
VI. Curvilineo1315-1360Tracce fluide, simili a fiamme, basate sulla curva “Ogee” inversa.A punta e a Ogee
VII. Rettilineo1360-1550Disegno rigido e reticolare con enfasi sulle linee verticali e orizzontali.A punta e a quattro centri

Un viaggio in profondità attraverso le sette epoche

Prima parte: la fondazione del romanico

Definita dalla forza e dalla solennità dell’arco a tutto sesto, quest’epoca rappresenta il linguaggio architettonico che l’Inghilterra condivideva con l’Europa continentale prima della grande rivoluzione gotica.

I. Il periodo sassone (pre-1066)

Sharpe osserva che un’analisi completa della cattedrale sassone è impossibile, poiché non ne sopravvive alcun esempio completo. I frammenti che rimangono, soprattutto nelle chiese parrocchiali come quella di St. Wistan, a Repton, o la torre di Earl’s Barton, suggeriscono un’architettura di robusta semplicità. Era il preludio autoctono dello stile continentale che presto sarebbe arrivato con forza travolgente.

II. Il periodo normanno (1066 – 1145)

Caratteristica principale: l’uso universale e senza compromessi dell’arco massiccio a tutto sesto in ogni parte dell’edificio.

Filosofia architettonica: si tratta di un’architettura di conquista e controllo. La cattedrale normanna era una fortezza di Dio, costruita per incutere timore e dichiarare la permanenza di un nuovo ordine. È definita da una scala immensa, da una massa schiacciante e da un ritmo potente e orizzontale.

  • Analisi dell’esterno: i muri sono immensamente spessi, costruiti con pietre piccole e regolari, con un semplice basamento sporgente. I contrafforti sono ampi ma così poco profondi da essere semplici “lesene”, che offrono più una divisione visiva che un supporto strutturale. La linea del tetto è tipicamente segnata da una tavola a mensola, una serie di piccole staffe in pietra scolpite che sostengono un corso sporgente. Le finestre sono tipicamente basse e larghe, piccole aperture nell’immensa distesa muraria, spesso con un unico vano nello stipite.
  • Analisi degli interni: L’impressione è quella di una ponderosa e solenne imponenza. Il porticato principale poggia su enormi e robuste colonne cilindriche o su enormi pilastri rettangolari con fusti semicircolari annessi. Questi pilastri sono talvolta segnati da audaci motivi incisi – chevron (zig-zag), spirali o losanghe, come si vede magnificamente nella Cattedrale di Durham. I capitelli sono blocchi cubici rudimentali, squadrati in alto e arrotondati in basso per incontrare il pilastro circolare, noti come capitelli a cuscino. I grandi archi dei pilastri sono pesanti, con ordini a spigoli vivi o spesse modanature arrotondate. Al di sopra, il Triforium (il piano intermedio) è una vasta galleria ombrosa, spesso caratterizzata da un unico, massiccio arco a tutto sesto di luce quasi uguale a quello del pilastro sottostante. Il Clere-story (livello superiore della finestra) è caratterizzato da un passaggio murario, una galleria interna incastonata nello spessore del muro, con un’arcata di tre archi sulla faccia interna, di cui quello centrale più alto incornicia la finestra.
  • Ornamentazione: la decorazione è geometrica e decisa. Il gallone è l’ornamento onnipresente, spesso intagliato profondamente in più file concentriche intorno agli archi. Altri motivi comuni sono la billetta (una serie di piccoli blocchi cilindrici o quadrati) e la stella.
  • Esempi principali: le navate delle cattedrali di Ely e Peterborough, i transetti di Winchester e l’intera struttura della Cappella Bianca nella Torre di Londra.

III. Il periodo di transizione (1145 – 1190)

Caratteristica principale: l’uso contemporaneo, nello stesso edificio, di archi a tutto sesto e a sesto acuto.

Filosofia architettonica: è lo stile di un’epoca in conflitto, un’affascinante “battaglia delle forme” architettoniche. I costruttori avevano scoperto il genio strutturale dell’arco a sesto acuto – la sua capacità di dirigere il peso in modo più efficiente verso il basso – ma erano esteticamente riluttanti ad abbandonare la familiare armonia dell’arco a tutto sesto. Il risultato è uno stile dinamico e sperimentale in cui l’austerità lascia il posto all’aspirazione.

  • Analisi degli esterni: l’edificio inizia ad alleggerirsi. I contrafforti diventano più sporgenti e le finestre più allungate. La rozza tavola a mensola viene sostituita da un cornicione più raffinato e regolarmente modellato. Le pareti, pur rimanendo consistenti, non sono più così spesse e opprimenti.
  • Analisi degli interni: la rivoluzione è più evidente all’interno. La pesante colonna cilindrica scompare, sostituita da pilastri composti da un gruppo di alberi più leggeri. Sharpe nota la comparsa del fusto a forma di pera, un elemento di transizione fondamentale. I capitelli sono il dettaglio più significativo: ancora squadrata in alto (l’abaco), la campana del capitello è di forma concava, spesso ornata da una delicata foglia arricciata o “piccola voluta”.“L arco a sesto acuto fa la sua comparsa decisiva, ma con una logica specifica: viene utilizzato per gli archi di costruzione (i pilastri principali e i costoloni primari della volta), mentre l’arco a tutto sesto viene mantenuto per gli archi di decorazione (le finestre, le porte e l’arcata del triforio).
  • Ornamentazione della chiave: il vistoso gallone normanno è ancora presente, ma emerge anche una nuova e più delicata modanatura a gallone, peculiare di questo periodo. Le modanature in generale diventano più leggere, più numerose e più complesse.
  • Esempi principali: il coro della Cattedrale di Ripon, la navata dell’Abbazia di Malmesbury e le opere successive dell’Abbazia di Fountains sono libri di testo di questo stile affascinante.

Parte seconda: L’ascesa del gotico

Con l’arco a sesto acuto ormai trionfante, l’architettura inglese entrò in una nuova fase di grazia, luce e verticalità. Sharpe osservò brillantemente che il modo più affidabile per tracciare il corso del gotico è seguire l’evoluzione della finestra.

IV. Il periodo dei Lancet (1190 – 1245)

Caratteristica principale: l’uso di finestre alte, strette e a punta acuta (lancette), senza traforo, utilizzate singolarmente o in gruppi organizzati.

Filosofia architettonica: è il primo gotico inglese puro e semplice. Il suo spirito è quello di una fede slanciata e fiduciosa e di un’elegante semplicità. Lo stile si libera di ogni pesantezza normanna, puntando all’altezza e alla grazia lineare. La bellezza è ottenuta attraverso proporzioni perfette, ripetizioni e giochi drammatici di luci e ombre.

  • Analisi degli esterni: l’edificio diventa una composizione di forti linee verticali. I contrafforti sono profondi, suddivisi in fasi e spesso sormontati da un semplice pinnacolo piramidale. Per la prima volta, i contrafforti volanti coprono i tetti delle navate laterali, trasferendo elegantemente la spinta della volta principale. Le finestre sono disposte in composizioni scenografiche: coppie, terzine o gruppi di cinque o sette, come nella finestra “Five Sisters” della York Minster.
  • Analisi dell’interno: l’interno è una foresta di sottili fusti. I pilastri sono tipicamente costituiti da una colonna centrale circondata da un gruppo di fusti più piccoli e staccati, spesso in marmo Purbeck scuro e levigato, che spesso sono “fasciati al centro” per garantire stabilità ed effetto visivo. Le modanature sono eccezionalmente profonde e finemente lavorate, con un caratteristico motivo di alternanza di tondi e profonde e strette cavità che creano nitide linee d’ombra. L’arcata del triforio è ora un delicato schermo di archi più piccoli e a sesto acuto, spesso contenenti trafori subordinati a tre o a tre. La volta è una semplice volta a crociera quadripartita o sessagesimale, che si innalza bruscamente a punta.
  • Ornamentazione della chiave: l’ornamento caratteristico è il dente di cane, una piccola piramide a quattro foglie scolpita in file continue all’interno delle cavità delle modanature.
  • Esempi principali: la Cattedrale di Salisbury è l’edificio Lancet per eccellenza. Il presbiterio della Cattedrale di Ely e la navata della Cattedrale di Lincoln sono altri esempi eccellenti.

V. Il periodo geometrico (1245 – 1315)

Caratteristica principale: l’invenzione del traforo a sbarre, con schemi di finestre composti da forme geometriche semplici e perfette, in particolare il cerchio.

Filosofia architettonica: l’austerità dello stile Lancet lascia il posto a una bellezza più intellettuale e ordinata. Il solido spazio murario tra le monofore fu aperto e la testa della finestra divenne una tela per l’abilità del muratore con il compasso. È un’architettura di armonia razionale e geometrica, che celebra l’ordine divino attraverso la perfezione della forma.

  • Analisi degli esterni: le proporzioni diventano più grandiose. I contrafforti sono spesso più elaborati, con tettoie a timpano e a crocette sulle facce. Le finestre diventano molto più grandi, ora divise da montanti in pietra in due, tre o più luci, con la testata riempita da trafori di cerchi foliati, trifogli e quatrefogli.
  • Analisi degli interni: il disegno del pilastro si consolida; i fusti staccati del periodo Lancet si fondono in un unico, solido pilastro di sezione complessa e modellata, spesso su una pianta a “triangolo sferico”. Il Triforium inizia il suo declino; Sharpe nota che diventa “molto ridotto in dimensioni e prominenza, ed è reso completamente subordinato al Clere-story”. In alcuni casi, diventa una semplice arcata bassa e foliata. L’arcata interna del passaggio di Clere scompare completamente, sostituita da un unico arco che abbraccia l’intera campata.
  • Ornamenti principali: il dente di cane scompare, sostituito alla fine del periodo dal fiore a palla, un fiore globoso a tre petali che racchiude una piccola sfera. L’intaglio del fogliame diventa molto più naturalistico, con specie identificabili come la quercia, l’edera e l’acero rese con squisito realismo.
  • Esempi principali: il “Coro dell’Angelo” della Cattedrale di Lincoln, le sale capitolari di Westminster e Salisbury e la navata della Cattedrale di Lichfield.

VI. Il periodo curvilineo (1315 – 1360)

Caratteristica principale: Tracce fluide, simili a fiamme, basate sulla curva inversa o Ogee.

La filosofia architettonica: questo è il secondo stile cruciale che Sharpe separa dalla categoria generale “decorato”. La geometria razionale e statica dell’epoca precedente si dissolve in movimento, passione e grazia opulenta. La rigida linea del compasso viene abbandonata per una linea sinuosa e fluida. È il più lirico e fiammeggiante di tutti gli stili gotici inglesi.

  • Analisi degli esterni: la curva a Ogee è presente ovunque: nelle linee principali della tracciatura delle finestre, nei baldacchini sopra le nicchie e le tombe e persino nel profilo delle modanature. I modelli di traforo diventano incredibilmente complessi e variegati, creando disegni fluidi, reticolari (a rete) o a fiamma. I parapetti sono spesso trafitti da quatrefogli fluenti.
  • Analisi degli interni: il senso di flusso continua all’interno. I pilastri sono spesso impostati su una pianta a forma di diamante ed emerge una caratteristica fondamentale: le modanature continue, dove le modanature dell’arco scorrono ininterrottamente lungo il pilastro fino a terra senza l’intervento di un capitello. Il triforio praticamente scompare, spesso ridotto a una fascia di rivestimenti sotto la finestra di Clere. Le volte diventano molto più complesse, con l’aggiunta di nervature intermedie (tierceron) e di collegamento (lierne) che creano intricati motivi a stella sul soffitto.
  • Ornamentazione chiave: il fogliame diventa meno naturalistico e più stilizzato, con le caratteristiche forme “accartocciate” o “ad alga”. La piccola patera quadrata a quattro foglie è un motivo decorativo comune.
  • Esempi principali: la finestra orientale della Cattedrale di Carlisle, il coro della Cattedrale di Ely (le tre campate orientali) e il transetto meridionale della Cattedrale di Chester.

VII. Il periodo rettilineo (o perpendicolare) (1360-1550)

Caratteristica principale: Un’enfasi rigorosa sulle forti linee verticali e orizzontali nei trafori, nei rivestimenti e nel design complessivo.

Filosofia architettonica: stile esclusivamente inglese, fu una reazione drammatica contro gli eccessi fluidi del Curvilineo. È un’architettura di spazi immensi e luminosi, strutturati da una rigida griglia di ordine divino. L’obiettivo era quello di creare interni slanciati e unificati, dove le pareti si dissolvevano in vasti schermi luminosi di pietra e vetro.

Esempi principali: la cappella del King’s College, a Cambridge, è il risultato supremo di questo stile. I cori delle cattedrali di Gloucester e York sono magnifici esempi precedenti, mentre la cappella di Enrico VII nell’abbazia di Westminster ne è l’espressione finale e più decorata.

Analisi dell’esterno: l’intero carattere della finestra cambia. Le barre verticali in pietra(montanti) non si ramificano più in curve fluide, ma corrono dritte fino all’arco principale, spesso intersecate da barre orizzontali(traversi), dando alle finestre più grandi l’aspetto di una “enorme graticola”. Le pareti, soprattutto negli edifici più ricchi, sono completamente ricoperte da rivestimenti rettangolari in pietra.

Analisi dell’interno: l’interno diventa un unico spazio verticale unificato. Il Triforium è ora completamente soppresso e il suo posto è preso da una continuazione del rivestimento del Clere-story fino alla sommità dell’arcata principale. Si crea così un vasto prospetto a due piani di arcate e finestre. I pilastri sono alti e sottili, con modanature poco profonde che spesso continuano ininterrottamente intorno all’arco. L’innovazione più spettacolare è la volta a ventaglio, in cui nervature di uguale curvatura si irradiano dal fusto di sostegno, creando un effetto conico mozzafiato. L’arco appiattito a quattro centri o Tudor diventa un segno distintivo del periodo successivo.

Ornamenti principali: gli ornamenti includono la rosa Tudor e le foglie squadrate stilizzate e piatte. Sculture grottesche e doccioni diventano comuni sui cornicioni.


Confronto architettonico dettagliato tra le epoche gotiche

Per vedere l’evoluzione in modo più dettagliato, questa tabella confronta gli elementi architettonici chiave dei quattro grandi periodi gotici.

Elemento architettonicoIV. LANCETTA (1190-1245)V. GEOMETRICO (1245-1315)VI. CURVILINEO (1315-1360)VII. RETTILINEO (1360-1550)
Tracce delle finestreNessuna. Lancette semplici e appuntite, utilizzate singolarmente o in gruppo.Inventati i motivi basati su cerchi perfetti, trifogli e quatrefogli.Tracce fluide. Modelli complessi, simili a fiamme, basati sulla curva Ogee a forma di S.Traforo a griglia: forti montanti verticali e traversi orizzontali.
PilastriUna colonna centrale circondata da un gruppo di sottili fusti staccati.I fusti staccati si fondono in un unico solido pilastro dalla complessa sezione modanata.Pianta slanciata e a forma di diamante. Le modanature spesso scendono ininterrottamente fino al pavimento.Alti, sottili, con modanature poco profonde che spesso sono continue con l’arco.
VolteVolte semplici, acute, quadripartite o sesquipartite a costoloni.Sempre semplici, ma con boss più riccamente scolpiti alle intersezioni delle nervature.Volte a Lierne complesse: costoloni decorativi supplementari (liernes) creano motivi a stella.Inventate le volte a ventaglio: coni di nervature in pietra si irradiano verso l’alto a forma di ventaglio.
Ornamento a chiaveDente di cane. Piccolo fiore piramidale a quattro foglie.Fiore a palla: fiore globoso a tre petali. Fogliame altamente naturalistico.Fogliame accartocciato, simile a un’alga. Il piccolo fiore quadrato “patera”.Rosa Tudor: fogliame appiattito e stilizzato. Rivestimenti rettangolari sulle pareti.
TriforioUn’arcata prominente e aperta di archi a sesto acuto.Si riduce di dimensioni e di importanza, diventando subordinato al piano di Clere.Scompare quasi del tutto, spesso sostituita da un pannello o da una fascia decorativa.Completamente soppressa. La finestra del piano terra si estende fino al porticato principale.

Conclusione

In questo viaggio attraverso i sette periodi di Edmund Sharpe, siamo passati dalla pesante fortezza di terra dell’epoca normanna alla casa di vetro slanciata e piena di luce dello stile rettilineo. Abbiamo visto l’arco trasformarsi da semplice semicerchio a punta acuta e aspirante, per poi appiattirsi nell’ampio ed elegante arco Tudor. Abbiamo visto il solido muro dei Normanni prima trafitto da esili monofore, poi aperto in gloriosi motivi geometrici, quindi dissolto in una fluida rete di pietra e infine organizzato in una vasta e ordinata griglia.

Edmund Sharpe ha fornito un quadro logico, una chiave per una biblioteca chiusa a chiave. Il suo sistema ci permette di guardare con comprensione, di vedere i cambiamenti sottili e profondi che segnano il passaggio del tempo e l’evoluzione della creatività umana. La prossima volta che vi troverete all’interno di una di queste magnifiche strutture, ascoltate gli echi del passato, osservate attentamente la storia raccontata nelle sue pietre e avrete la chiave per leggere la sua storia per voi stessi.

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